La degenerazione maculare legata all’età è la causa principale di grave e irreversibile perdita della vista nella terza età. Questa malattia che colpisce la macula – la parte più centrale della retina, responsabile della visione centrale e della capacità di distinguere i dettagli – è in gran parte causata da un processo di invecchiamento, anche se alcuni pazienti possono presentare una predisposizione genetica.
La malattia colpisce più frequentemente dopo i 50 anni e la frequenza aumenta nelle fasce d’età più avanzate. Altre forme – meno frequenti – di degenerazione maculare possono essere provocate da malattie che colpiscono pazienti anche al di sotto dei 50 anni: parliamo di miopia patologica, forme infiammatorie, infettive e idiopatiche che hanno tutte come comune denominatore quello di provocare la crescita di vasi anormali al di sotto della retina.
Degenerazione maculare secca e umida
Esistono principalmente due forme di degenerazione maculare legata all’età: una forma che viene definita secca e una forma umida.
Nella forma secca si creano nella regione maculare dei depositi giallastri chiamati drusen e uno degli strati della retina – l’epitelio pigmentato retinico – va incontro a una progressiva atrofia, con conseguente degenerazione e atrofia dei fotorecettori retinici. L’acuità visiva di solito è abbastanza ben preservata nella fase iniziale della patologia, e la progressione è più lenta rispetto alla forma umida.
Nella forma umida o essudativa le modificazioni degenerative della macula – legate sostanzialmente all’invecchiamento – portano alla crescita di nuovi vasi. Questi neovasi hanno prevalentemente origine negli strati più profondi della retina, in una struttura denominata coroide: per questo si parla di neovascolarizzazione coroideale (NVC).
La NVC tende a crescere sotto la macula nel giro di poche settimane e a penetrarla modificandone la struttura. I vasi che costituiscono la NVC sono – almeno nelle fasi iniziali – molto immaturi e non riescono a trattenere il sangue e il siero: le fuoriuscite provocano accumuli sia sotto che nello spessore della retina. Ulteriori complicazioni derivano dal fatto che la NVC tende spesso a sanguinare, con conseguente formazione di emorragie retiniche. Se non viene bloccato, il processo della neovascolarizzazione porta alla formazione di tessuto fibroso e quindi di una grossa cicatrice.
Sebbene la forma secca sia la più comune, quella umida è la responsabile principale della perdita irreversibile della vista: questa seconda forma colpisce circa il 10% dei pazienti e nel 90% dei casi provoca una grave compromissione della visione.
Come si manifesta
Nel caso della degenerazione maculare secca di solito i pazienti presentano un piccolo punto cieco (scotoma) nel campo visivo o la visione centrale offuscata. La malattia progredisce più lentamente, ma con il tempo arriva a compromettere la capacità di lettura, di guida e la possibilità di svolgere in autonomia tante attività quotidiane.
Il sintomo più comune della crescita anormale dei vasi sanguigni nella degenerazione maculare umida è la comparsa di distorsioni e ondulazioni della visione centrale. I pazienti di solito notano queste modificazioni quando guardano oggetti dai bordi dritti, come palazzi o scalini e, se la malattia colpisce un occhio solo, spesso non se ne accorgono finché non coprono l’occhio sano.
Importante mezzo preventivo è la periodica valutazione della visione tramite la griglia di Amsler: si tratta di uno strumento semplice per valutare la comparsa di ondulamenti, sfocature e distorsioni. Spesso infatti se la malattia non colpisce entrambi gli occhi è difficile accorgersi dei primi sintomi, perché l’occhio sano tende a compensare il danno visivo dell’occhio malato.
Fattori di rischio
Grazie ai progressi clinici e a una migliore comprensione delle cause della degenerazione maculare, oggi è possibile ridurre la probabilità di sviluppare questa patologia tenendo sotto controllo alcuni tra i principali fattori di rischio:
- età – l’invecchiamento è uno dei principali fattori di rischio: è raro che i segni clinici si presentino in età pre-senile, ma a partire dai 65anni bisogna prestare maggiore attenzione per avere una diagnosi precoce. È importante inoltre tenere sotto controllo le altre patologie concomitanti che si possono sviluppare in questa età (ipertensione arteriosa, diabete, ecc.) e che possono contribuire allo sviluppo della malattia;
- fumo di sigaretta – il fumo di sigaretta aumenta di tre volte il rischio di degenerazione maculare: deprime le funzioni dei sistemi antiossidanti cellulari, aumenta lo stress ossidativo, riduce il livello plasmatico degli antiossidanti e rallenta il flusso ematico coroideale;
- consumo di alcool – un forte consumo di alcool – cinque o più drink o superalcolici al giorno – aumenta il rischio di sviluppare la degenerazione maculare;
- obesità – il rischio di sviluppare una degenerazione maculare essudativa aumenta di circa 4 volte con valori elevati di colesterolo, mentre nei soggetti con alti livelli di colesterolo buono LDL l’incidenza è minore. Una dieta ricca di acidi grassi Omega-3 e un’attività fisica regolare possono ridurre il rischio di progressione della degenerazione maculare;
- fattori nutrizionali – è importante inserire nella dieta le giuste quantità di pesce, frutta e verdura, alimenti ricchi di antiossidanti (vitamina C, E, beta-carotene, sali minerali, luteina e zeaxantina). La carenza di luteina e zeaxantina – di cui è ricco il pigmento maculare – è associata all’aumento del rischio di sviluppare la degenerazione maculare, mentre gli antiossidanti sono fondamentali per combattere la lenta e progressiva degenerazione cellulare dei fotorecettori;
- esposizione alla luce solare – i raggi ultravioletti possono essere molto dannosi per la vista e anche se non è dimostrata una precisa correlazione tra esposizione alla luce solare e degenerazione maculare, è sempre importante proteggere la vista con degli occhiali da sole con filtro UV certificato.