Il cellulare è ormai diventato un prolungamento della nostra mano: compagno di viaggio e disavventure, può risolvere problemi, ma a volte anche crearli. È uno strumento che ci accompagna in ogni momento: possiamo usarlo per svolgere attività quotidiane, ricevere una telefonata, mandare un messaggio, partecipare a una chat di gruppo o fare attività più ludiche e questo vale anche per le persone con disabilità visiva alla ricerca di un cellulare accessibile.
La maggior parte delle persone che cercano informazioni sui cellulari accessibili desiderano sapere se esiste uno strumento adatto alle necessità di una persona con un deficit visivo, che sia ipovedente o non vedente, anziano oppure giovane.
Per dare risposte adeguate bisogna sempre considerare quali sono gli obiettivi dell’utente. Gli smartphone ormai sono sempre più simili a computer portatili, con capacità e prestazioni di alto livello che non sempre risultano facili da gestire. Per questo motivo la valutazione dei prerequisiti è fondamentale per individuare lo strumento adatto.
Per chi ha meno esigenze
Quando si pensa a un cellulare accessibile – magari per persone anziane – il pensiero va ai classici Brondi o Doro. Prodotti che possono andare bene nel caso la persona abbia solamente l’esigenza di rispondere al telefono e chiamare pochi numeri preferiti.
Se invece la necessità è quella di utilizzare altre applicazioni – una su tutte WhatsApp – bisogna indirizzarsi verso uno strumento con maggiori prestazioni, ma che tenga presente l’accessibilità dell’ausilio. Esistono cellulari facilitati con tasti e caratteri ingranditi; altri modelli, invece, offrono anche la possibilità di usare una sintesi vocale per leggere messaggi, telefonate in arrivo o per navigare all’interno del menù di sistema. Inoltre a volte è possibile attivare il comando vocale per compiere azioni. Parliamo di modelli come Minivision Lite, Classic Smartphone, Felixphone, Blinshell Classico, SmartVision 2 e altri.
Si possono trovare in commercio anche telefoni come il Liliphone, che permette l’utilizzo dei comandi vocali toccando il display: questo facilita l’uso del vocale, che non deve essere attivato con pressioni di tasti o comandi tipo “Ehi Siri” o “Ok Google”.
Per chi cerca uno smartphone
L’avvento degli smartphone ha rivoluzionato il mercato del mobile e le possibilità di utilizzo. I telefoni sono diventati dei mini computer portatili.
“Veramente posso utilizzare lo stesso cellulare che usa mio nipote?” Questa è una delle tante domande fatte ai tecnici della riabilitazione informatica. Lo scetticismo rispetto all’uso dei dispositivi di ultima generazione sparisce dopo aver provato lo strumento: basta toccare con mano che tramite la riabilitazione informatica si può tornare a fare ciò che si faceva prima con lo smartphone e a volte anche di più.
iOS o Android?
Questo è il problema, verrebbe da dire, ma dobbiamo smentire il noto drammaturgo, perché in questo caso non è proprio così. Le due grandi famiglie di sistemi operativi – iOS per la Apple e Android per Google – offrono ampie possibilità di scelta: bisogna prendere in considerazione le esigenze, il costo che si vuole sostenere e le semplici preferenze personali, ma grazie a diverse impostazioni è possibile rendere un cellulare accessibile sia in ambiente iOS che Android.
Tutti gli smartphone sono accessibili per le persone con problemi visivi, con differente grado e livello di accessibilità e con diverse difficoltà che si possono incontrare, anche a seconda della tipologia di obiettivo prefissato.
In ambiente Android possiamo trovarci di fronte a differenti impostazioni e prestazioni: è un sistema operativo installato su vari modelli e marche (Samsung, Xiaomi, RealMe, Oppo, OnePlus e tante altre), quindi ci possono essere differenze sostanziali. Per quanto riguarda Apple le impostazioni e le prestazioni possono cambiare nelle differenti versioni o modelli, a partire dall’ormai datato iPhone 6 per arrivare all’ultimo iPhone 13 della casa di Cupertino. In tutti e due i casi comunque è necessario controllare l’aggiornamento del sistema operativo che può offrire o meno ulteriori proprietà.
Quali impostazioni si possono modificare?
Entrando più nello specifico, sia su iOS che su Android possiamo intervenire in maniera standard sulle impostazioni di accessibilità, intervenendo su alcuni aspetti per migliorare la visione:
- dimensioni dei caratteri;
- regolazione dei caratteri;
- inversione dei colori;
- temi a contrasto elevato;
- tastiera a contrasto elevato;
- rimozione delle animazioni in caso di sensibilità ai movimenti sullo schermo;
- uso dell’ingrandimento delle applicazioni;
- uso dello zoom da attivare/disattivare in caso di necessità oppure lasciandolo sempre attivo;
- comandi rapidi per l’attivazione dello zoom.
In caso di ipovisione grave o di cecità è necessario attivare lo screen reader: la funzionalità si chiama Voice Over nei modelli Apple e Assistente Vocale per Android. Toccando lo schermo con le dita e tramite gesti particolari si può sentire il contenuto del display e si possono azionare i comandi delle varie applicazioni.
È importante valutare attentamente i prerequisiti necessari per utilizzare uno smartphone con screen reader. L’udito e la comprensione della sintesi vocale sono fondamentali, oltre a una buona manualità per poter compiere al meglio i movimenti utili per “muovere” sullo schermo la sintesi vocale.
Le difficoltà che si incontrano posso essere attenuate dalla personalizzazione dei gesti: questo può essere utile per chi ha meno sensibilità o ha più difficoltà nel ripetere movimenti touch in grado di compiere azioni nei vari ambienti delle applicazioni.
Parlare con il telefono
Ehi Siri! Ok Google! In questo caso sia iOS che Android danno la possibilità di usare la voce per compiere molte azioni con il proprio cellulare, tra cui:
- chiamare un contatto;
- inviare un messaggio con o senza WhatsApp;
- aprire un’applicazione;
- inserire un appuntamento in agenda;
- creare una nota;
- creare un promemoria;
- fare una ricerca su Google;
- fare una ricerca su Wikipedia;
- ottenere indicazioni per un percorso.
Che applicazioni devo installare?
La risposta è… di cosa hai bisogno? Bisogna innanzitutto domandarsi quali sono le necessità, controllare se esistono applicazioni native che possano rispondere alle esigenze, altrimenti utilizzare gli store per cercare quelle più adatte a rendere il nostro cellulare accessibile anche rispetto a degli obiettivi specifici.
Il segreto sta proprio nell’utilizzo dello strumento: provare applicazioni, vagliare il loro grado di accessibilità e studiare le problematiche che possono emergere. È importante sfruttare i canali della rete per avere sempre più notizie o condividere problemi emersi: recensioni di applicazioni, forum, chat, gruppi, siti specializzati e social network. Naturalmente quando è possibile è bene intraprendere un percorso riabilitativo in tecnologie assistive: in questo modo avremo il supporto di una figura professionale che può aiutarci nella personalizzazione del nostro smartphone e nella risoluzione dei problemi.
Se proprio dobbiamo citare un’applicazione, allora è il caso di nominare Seeing AI per Apple e Lookout per Android: entrambe consentono – tramite la fotocamera – di scannerizzare immediatamente un testo, leggere un codice a barre, farsi descrivere una persona o un ambiente e molto altro.
Insomma, il cellulare accessibile esiste. Basta sapere come sceglierlo e come configurarlo al meglio!